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L’ascolto del minore nei procedimenti familiari: regole, giurisprudenza e prassi dopo la Cartabia

  • Immagine del redattore: Stefania Capuano
    Stefania Capuano
  • 25 ott
  • Tempo di lettura: 3 min

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Ascolto del minore nei procedimenti familiari: quadro normativo, capacità di discernimento e ultime pronunce della Cassazione (ord. n. 18674/2025).


Che cos’è l’ascolto del minore

L’ascolto del minore è un diritto fondamentale personalissimo del bambino e dell’adolescente dotati di capacità di discernimento. Consente loro di esprimere opinioni e partecipare attivamente ai procedimenti che li riguardano, non solo tramite i genitori o il curatore, ma in prima persona.

Come chiarito dalla Cassazione (sent. n. 32290/2023), si tratta di uno strumento per garantire l’autodeterminazione del minore e per orientare il giudice verso il suo miglior interesse.


Fonti internazionali e nazionali

  • 📌 Convenzione di New York (1989, art. 12): diritto del minore capace di discernimento ad esprimersi su ogni questione che lo riguarda.

  • 📌 Convenzione di Strasburgo (1996, art. 3): diritto ad essere informato e a conoscere le conseguenze delle proprie opinioni.

  • 📌 Carta UE dei diritti fondamentali (art. 24): rilievo europeo al diritto di essere ascoltato.

  • 📌 Regolamento UE 2019/1111: obbligo per le autorità giudiziarie di garantire una partecipazione concreta ed effettiva.

  • 📌 Codice civile e Codice di procedura civile: art. 315-bis c.c. e art. 473-bis.4 c.p.c. sanciscono l’ascolto obbligatorio dai 12 anni (o prima se il minore è capace di discernimento).


La capacità di discernimento

È la capacità del minore di orientarsi nelle decisioni, distinguendo ciò che è conforme o contrario al suo interesse. Non dipende da un’età fissa ma da una valutazione caso per caso, legata a maturità, contesto familiare e situazione concreta.

👉 Il legislatore presume tale capacità per i minori sopra i 12 anni, ma non la esclude in età inferiore.


Regole processuali e limiti

L’ascolto è previsto a pena di nullità: il giudice deve procedervi, salvo che:

  • ❌ sia in contrasto con l’interesse del minore,

  • ❌ risulti manifestamente superfluo,

  • ❌ sia impossibile per condizioni fisiche o psichiche,

  • ❌ il minore rifiuti espressamente di essere ascoltato.

📌 Il giudice deve motivare in modo puntuale la scelta di non procedere (Cass. 1327/2019; Cass. 161/2023).


L’ ascolto nel processo: modalità e garanzie

  • ⚖️ Deve essere condotto direttamente dal giudice, che può farsi assistere da esperti (art. 473-bis.5 c.p.c.).

  • 🕒 L’udienza va fissata in ambienti e orari adatti ai minori, preferibilmente in spazi riservati e non intimidatori.

  • 🎥 L’attività deve essere videoregistrata; solo in caso di impossibilità tecnica è ammesso il verbale.

  • ℹ️ Il minore deve essere informato del senso e delle conseguenze dell’audizione.

  • 🔄 È previsto un feedback: il minore deve sapere come le sue opinioni siano state considerate.


Le più recenti pronunce della Cassazione

📌 Cass. civ., Sez. I, ord. 8.7.2025, n. 18674La Corte ha stabilito che, nei giudizi sull’affidamento, l’audizione del minore infradodicenne capace di discernimento è obbligatoria a pena di nullità.Non basta che sia già stato sentito in altri procedimenti: ogni causa che lo riguarda richiede una nuova e specifica valutazione.👉 Principio: l’ascolto serve a raccogliere le opinioni del minore e a valutare i suoi bisogni, a tutela del contraddittorio e del giusto processo.

📌 Cass. civ., Sez. I, sent. 6503/2023Ha ribadito che il giudice di secondo grado deve procedere a nuova audizione se vi è richiesta e se il minore è vicino alla soglia di discernimento. Non basta il precedente ascolto in primo grado.


FAQ

Quando il minore ha diritto ad essere ascoltato?

✔️ Sempre, dai 12 anni compiuti; anche prima se dimostra capacità di discernimento.


Il minore può rifiutarsi?

✔️ Sì, l’ascolto è un diritto e non un obbligo (Commento ONU n. 12/2019).


Il giudice può evitare l’ascolto?

✔️ Solo con provvedimento motivato e per le cause tassative indicate nell’art. 473-bis.4 c.p.c.


L’ascolto deve essere ripetuto in appello?

✔️ Sì. Cass. 18674/2025 ha ribadito che ogni grado di giudizio richiede una nuova valutazione, soprattutto in presenza di mutamenti di fatto.


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